
…sì sì sono più amici di noi povere panificatrici della domenica, sono più buoni, più docili, forse meno perfetti e più bruttarelli dei cugini fighettigrissiniperfetti, ma si fanno volere un gran bene. Mettiamoci pure che io coi grissini non è che abbia un gran rapporto, per quel loro essere metereopatici, che vengono buoni una volta si e cento no, a seconda di come gli gira o gira il vento, e mettiamoci pure che proprio con un meteorologo grissinaro una volta sono incappata in una clamorosa gaffe che manco la Clerici...
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Al bando i grissini dunque e lunga vita ai bibanesi, e ora che li ho scoperti (quelli fatti in casa intendo ché quelli compri li conosco da tempo immemore… per l’esattezza dal primo master in giornalismo enogastronomico del gambero quando durante le degustazioni di vino spuntavano sempre e dovevano servire, uno ogni tanto, a “parare” i colpi tra un sorso e l’altro, mentre per me era esattamente il contrario, il vino serviva a mandar giù i bibanesi visto che me ne facevo fuori pacchi interi!!! forse è per questo che non sono diventata “enoqualcosa” e mi sono buttata di brutto sul gastro?!) non me ne staccherò così facilmente. Degni addirittura di una foto sul balcone come se fossero spuntati per magia, vicini alle odorose piantine che grazie al tempo comascoclemente di questi giorni stanno resistendo…
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Ed eccoli qua i miei “proud” bibanesi panificati da me, in pirsona pirsonalmenti, (e non me ne voglia la premiata ditta DA RE: tranquilli amici, continuerò a comprarvi, siete sicuramente più buoni ed economici di ogni esperimento casalingo, ché ognuno si sa, deve fare “el so mestè”, ma oggi lasciatemi il mio momento di gloria…), semplici e veloci, durata totale dell’operazione 2 ore per 1 kg di croccanti e leggeri esemplari UNO DIVERSO DALL’ALTRO.
Ah dimenticavo la ricettaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa: (more…)