
…sei il pane della mia vita”. Varrebbe la pena pagare il biglietto solo per sentire queste parole pronunciate da un megamagnificogalatticofichissimo Stanley Tucci/Paul Child e rivolte alla sua amata Julia/Meryl Streep.
Da oggi voglio cucinare sempre con le perle, voglio pettinarmi anni ‘50 e iniziare a mettere i cappellini, voglio scarpe col tacco alto e stare in cucina vestita di tutto punto, voglio ridere e mangiare con talento tutto quello che mi piace, voglio una macchina gialla e blu e vivere una parte della mia vita a Parigi, voglio bere cocktail con l’oliva dentro e fumare sigarette francesi, voglio un Paul Child che mi porti a mangiare ostriche in deliziosi bistrot, che sappia ballare tenendomi stretta, che mi regali pestelli di marmo e stampi da soufflè, che abbia sempre voglia di brindare a qualcosa e che vada a dormire col pigiama di seta a righe…
ma soprattutto voglio burro, tanto burro e cucinare, cucinare, cucinare per sempre… Bon Appétit!!!
PS. Ma perché non hanno fatto un film solo sulla vita dei Child, Julia non si meritava un film tutto per sé? E i due incredibili attori non avrebbero forse retto due ore di pellicola? Andiamo, è insopportabile vedere interrotte scene pazzesche di cucina, di cibo e di vita d’altri tempi con quegli intermezzi “moderni” noiosi e inutili. Perché non rifanno un montaggio solo Julia, senza l’insulsa Julie?